Angelo e Alessandro Borrini

Angelo Borrini. figlio di Francesco Maria e Piera Pieri, nacque a Lucca nel 1805. La famiglia ne curò l’educazione attraverso i servizi di un istitutore francese tanto severo, quanto di sentimenti liberali. Studente presso l’Ateneo pisano dimostrò una spiccata propensione per le scienze naturali e si laureòin medicina specializzandosi in oculistica. E proprio come medico e oculista ebbe in cura il duca di Lucca, sofferente di una forma di oftalmia cronicizzata. In tale veste seguì Carlo Ludovico di Borbone nei suoi numerosi viaggi in Europa: Parigi, Vienna, le città del Belgio, Lipsia, Dresda dove conobbe e sposò Carolina Kredyck, figlia di esuli polacchi. Nella villa che la famiglia Borrini aveva acquistato a Sant’Andrea di Compito sin dal 1817, a partire dal 1830 Angelo, insieme al fratello Alessandro, dette vita a una duplice attività: la coltivazione scientifica della Camelia e degli ideali politici liberali in opposizione ai regimi autoritari dominanti in quegli anni in Italia e in Europa. In tale dimora ebbe sede un’associazione di tipo carbonaro e convinzione repubblicane chiamata “Compagnia liberale”, dotata di una stamperia clandestina che realizzava una periodico, la “Gazzetta del Serchio”, la cui testata riportava il motto mazziniano “Perseguitate colla verità i vostri persecutori. Scrivete”. Secondo la tradizione popolare lo stesso Giuseppe Mazzini sarebbe stato ospitato presso villa Borrini.

Anche le camelie fecero la loro parte nel Risorgimento italiano(la cultivar “Oscar” bianca, screziata di rosso insieme al verde delle foglie riproponeva visivamente i colori nazionali). Come simbolo d’identità patriottico, le camelie rafforzavano il senso d’appartenenza anche per i nomi con cui venivano battezzati spesso gli esemplari più belli: La Carbonara; Francesco Ferruccio; 22 marzo (giorno glorioso delle cinque giornate milanesi); La Bella Romana; Roma Risorta…